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IL BORGO OTTOCENTESCO DI VIA FONDERIA

Dagli edifici del borgo ottocentesco di via Fonderia o dagli altri palazzi situati in varie parti della città si può ricostruire fedelmente il tipo edilizio di casa familiare del ceto medio messinese. Una casa ottocentesca del ceto medio si sviluppa su due o tre elevazioni fuori terra: il pianoterra è occupato da botteghe a conduzione familiare, depositi o anche stalle e siccome è forte desiderio dell’artigiano o del piccolo negoziante di realizzare il connubio “casa-lavoro” (“casa e putia”), viene ricavato il cosiddetto “mezzanino” o piano ammezzato destinato all’abitazione, di bassa altezza (generalmente m. 2,40) e collegato al piano terra tramite scala in legno interna ad unica rampa.

Nelle tipologie a tre elevazioni fuori terra, il terzo piano è riservato alla classe medio-borghese e per potervi accedere si rende necessario l’inserimento dell’androne con grande apertura ad arco e scala rampante che si eleva generalmente fino a comprendere in altezza il piano terra e quello ammezzato, così come avviene, appunto, nel borgo di via Fonderia.

Le abitazioni di questo piano, non a caso denominato “piano nobile”, sono più evolute di quelle sottostanti e assumono la denominazione di “quarti” o “quartini”. Carenti in ogni caso, se non assenti del tutto, sono i servizi igienici frequentemente ricavati alla meno peggio con parziale chiusura dei balconi verso i cortili interni.

Testimonianze rare e perciò preziose, dunque, per la storia urbana della città precedente al sisma del 1908, ancora oggi in grado di esercitare tutto il loro fascino delle cose antiche, nonostante il grave stato di degrado e abbandono nel quale sono costrette a sopravvivere

FOTO DEL BORGO

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